Ag2r La Mondiale, Lawrence Naesen ritrova il fratello Oliver: “Era uno dei miei principali obiettivi di vita”
Il WorldTour si arricchirà dal prossimo anno di un’altra coppia di fratelli. Seguendo la scia dei Nibali, dei Quintana e dei Sagan, si riunirà anche la coppia formata da Oliver Naesen e Lawrence Naesen, fratello di due anni più giovane rispetto al corridore già in rosa nella Ag2r La Mondiale. Nonostante non siano gemelli come Adam e Simon Yates, si tratta di due corridori molto simili sia dal punto di vista caratteriale che fisico, nonché la predilezione per le Classiche di primavera. Oliver, 29 anni compiuti lo scorso settembre, ha abbandonato l’università e ha lavorato come fattorino prima di affermarsi tra i professionisti con la Topsport Vlaanderen-Baloise e quindi con IAM e Ag2r La Mondiale, maglia con la quale è riuscito anche a salire sul secondo gradino del podio della Milano-Sanremo 2019. Lawrence, classe 1992, è passato professionista soltanto tre anni fa con la WB Veranclassic – Aqua Protect, passando poi alla Lotto Soudal nelle ultime due stagioni.
Cyclingnews li ha raggiunti durante un recente ritiro in Francia. Lawrence, racconta innanzitutto così il suo arrivo alla Ag2r: “Ho firmato abbastanza presto. Non ho parlato con nessun’altra squadra. Sono stato davvero felice di poter venire qui, perché era uno dei miei principali obiettivi di vita quello di essere in squadra con mio fratello“. Oliver, innanzitutto, non vuole sentir parlare del fratello come di un “doppione”: “Non vorrei proprio che facesse parte della squadra come mio fratello, non è affatto quello che voglio per lui. È un corridore diverso da me. Non penso che farà il Tour de France o altro, quindi non staremo insieme tutto l’anno e va benissimo. Può scoprire se stesso e la squadra. Ecco come dovrebbe essere”.
Inoltre, essendo un corridore veloce, Lawrence dovrebbe avere più possibilità di mettersi in mostra rispetto a quando era alla Lotto Soudal: “Qui, se fai la top-5 in uno sprint di gruppo, tutti sono felici – prosegue Oliver – Se arrivi solo quinto nella Lotto hanno altri velocisti che possono farcela. Dal punto di vista sportivo, penso che questa sia la migliore occasione per crescere“. Inoltre, “il livello di squadra per le Classiche sale, il che è perfetto”. La possibilità di lavorare per il fratello gli dà una spinta in più: “Mi motiva molto. È diverso dall’anno scorso quando lavoravo per compagni come Tiesj Benoot o Jens Keukeleire. È più naturale aiutare Oli a ottenere un buon risultato“.
Il suo obiettivo però sarà unicamente quello di “vincere una gara, non importa a quale livello”. Gli viene quindi in soccorso il fratello, che spiega che può farcela: “Il bello del nostro team è che hai a disposizione l’intero calendario francese, con la Coupe de France. Il livello è un po’ più basso del WorldTour ed è un bene per il morale non dimenticare come è vincere una gara […] Ecco perché fa bene anche a lui fare alcune corse minori, come Dunkerque. Due gare a tappe, poi le Classiche e alcune gare minori, poi la Vuelta o qualcosa del genere – quindi si ha a disposizione qualità e possibilità di vincere“.
Le differenze, dal punto di vista fisico, non sono molte: “Sono più alto – precisa Lawrence – ma abbiamo lo stesso peso, penso. Lui più muscoloso di me, io sono più alto e più piccolo”. Oliver gli risponde a sua volta: “Lui è un po’ più veloce in volata ma io vado meglio in salita, forse solo perché ne faccio di più, non lo so”.
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